domenica 29 ottobre 2017

#Libri - Laura Leander e l'Oracolo della Sfinge d'Argento di Peter Freund

Laura Leander e l’Oracolo della Sfinge d’Argento
#3 della saga di Laura Leander
di Peter Freund

Dati tecnici:
Titolo originale: Laura und das Orakel der Silbernen Sphinx
Traduttrice: Francesca Ferrando. Revisione di Nicola Morgantini
Pagine: 407
Anno: 2004 in Germania (2005 in Italia)
Casa editrice: Edizioni Il Punto d’Incontro



Trama: Germania. Primi Anni Duemila.
Marius Leander, padre di Laura, è ancora prigioniero di Borboron nel regno di Aventerra. Per salvarlo Laura deve ritrovare una leggendaria spada magica che in tempi che si perdono nel mito fu fatta uscire da Aventerra con l’inganno tramite il portale magico e poi spezzata in tre pezzi.

Dove potrà trovare l’antica arma e come potrà rifonderla nel suo aspetto originale? Solo la Sfinge d’Argento può darle la risposta a quest’ultima domanda (sempre che gli oscuri nemici non la uccidano prima), ma non si ha memoria che qualcuno sia sopravvissuto al suo incontro.
La strada è lunga e tutto parte forse da alcuni documenti che la prozia Martha…


Riuscirà Laura ad arrivare a parlare con la Sfinge d'Argento?


Commento: Ancora una volta la storia di Laura Leander è un misto di storie e leggende tedesche (in questo caso il drago e il cavaliere Sigbert – Sigfrido dei Nibelunghi) e una contemporaneità quasi spiazzante, tra cellulari, computer e i film di Peter Jackson su Il signore degli Anelli (Laura ha in camera il poster de La compagnia dell’anello) (qui potete leggere le recensioni di Laura Leander e il segreto di Aventerra e di Laura Leander e il Sigillo delle Sette Lune).


Il poster de 'La compagnia dell'anello' in camera di Laura

E ancora una volta la tredicenne si ritrova a dover affrontare le sue missioni con ben poco aiuto da parte degli insegnanti che la dovrebbero guidare verso l’età adulta, ma con solo il fratello dodicenne Lukas, l’amica Kaja e la new-entry (almeno tra i personaggi importanti) di Philipp, alias Mister Fighetto (quest’ultimo non sa nulla delle potenzialità magiche di Laura, ma si fida di lei ed è disposto a tutto per aiutarla pur non capendo i motivi della sua missione).
Questo è l’elemento più spiazzante, perché nella lettura il comportamento degli adulti è decisamente fastidioso. Da qualche parte si dice anche che gli adulti lo fanno per lei, perché deve crescere ed imparare. Questo, tuttavia, varrebbe se Laura stesse compiendo un corso di addestramento, una scuola di vita (al riguardo mi sovviene alla mente il magnifico Il sentiero dei ciclamini). Ma in questo caso Laura sta affrontando le forze malvagie di Borboron e deve salvare Marius Leander, suo padre, ma anche collega e alleato della Luce degli altri insegnanti di Rovenstein. Quindi il comportamento di Percy, Miss Mary e gli altri è altamente dissonante.
Detto questo, la storia è scritta ancora una volta con stile semplice e scorrevole. Trovo ottima l’idea di scrivere con caratteri diversi i due mondi paralleli per comprendere subito dove il lettore si trovi. Inoltre questa volta, infine, nel libro è inserita la mappa di Aventerra, indispensabile per ogni libro fantasy che si rispetti.
Molto bella la scena dello scontro con il drago, mentre nel finale perde un po’ di tensione, forse perché in questo caso è evidente che la storia non è autoconclusiva ma si aspetta il seguito per conoscere il destino di Laura, Marius e tutta Aventerra.



La lotta con il drago la notte prima della recita che rievoca il mito di Sigfrido

Con il passare della saga si inizia a notare una mancanza di approfondimento psicologico dei personaggi. Il fatto di non svelare troppo dell’animo dei protagonisti per costruire colpi di scena, alla fine stanca un po’ e non fa assaporare il ‘gruppo’ dei buoni perché non si concentra sui legami che tessono i loro rapporti, le loro speranze e le loro paure.
Complessivamente mi sento di consigliare il libro, soprattutto ai più giovani (anche per i forti valori cristiani che si trovano all’interno), con la speranza che nella vita reale trovino degli adulti più presenti (ma sarà possibile?).

Nota alla traduzione: come per il secondo capitolo ho trovato delle imprecisioni nella traduzione e degli errori di battitura.

Letto: giugno 2017 – 03 luglio 2017

Voto: 6,5 al romanzo, 7 alla copertina (che è uguale a quella tedesca), 9 all’idea (credo sempre tedesca) di mettere dei disegni dei draghi a due teste a marcare ogni pagina.

Stelle mozzafiato: ***


Recensione in arrivo: Nove volte nove di Anthony Boucher

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